Gli Amenra si liberano dai dischi con la numerazione e si concedono ad un contratto che garantisca la maggior visibilità possibile su Relapse, fatto non trascurabile per una band che agisce un po’ da sempre più secondo le regole del DYI che della media industria discografica. Tranquilli però: “De Doorn” non snatura poi di molto il sound di quel capolavoro che è stato “Mass VI”. Il post alla Neurosis c’è tutto, la sofferenza quasi funeral doom anche. Le sfuriate hardcore sono ormai quasi sparite, ma l’interesse per il trascendentale, l’oscurità e il senso della vita che trasmette una band come gli Amenra non è mai un compendio. Suoni come macigni, urla come coltelli. Per le vostre serate oscure, un disco solidissimo.